Ieri, il Tribunale di Avellino ha assolto con formula piena un imprenditore solofrano dall’accusa di abuso edilizio. L’uomo era finito alla sbarra per la realizzazione di parte del complesso conciario nella zona industriale della cittadina della Concia, all’interno della fascia di inedificabilità assoluta del corpo idrico superficiale “Vallone Carpisani”. La Procura aveva chiesto una condanna per la realizzazione di opere in una zona vincolata e la demolizione di parte del fabbricato realizzato in violazione alla norma stessa. Tuttavia, la difesa è riuscita a dimostrare che non solo il Vallone in questione non rientrava nell’elenco delle acque pubbliche, ma anche che le costruzioni realizzate in prossimità dei suoi confini, non erano soggette alle prescrizioni contestate, ma dovevano rispettare le sole distanze imposte dagli strumenti urbanistici all’epoca vigenti.
Questo caso ha dimostrato come sia importante essere ben informati sui regolamenti vigenti e come sia importante assicurarsi che le opere realizzate rispettino i limiti imposti dalle leggi. Inoltre, questo caso sottolinea anche l’importanza di avere una buona assistenza legale che sia in grado di fornire al cliente le informazioni necessarie per difendersi in un’azione legale.