Vincenzo Di Lauro, noto come il reggente del clan Di Lauro, è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli nella sua casa a Secondigliano. È stato accusato del mandato di uno degli otto omicidi avvenuti durante la seconda faida di Scampia, che ha visto contrapposti principalmente i clan Di Lauro e Amato-Pagano. Vincenzo Di Lauro, soprannominato “F2”, è stato arrestato tre volte nella sua carriera criminale, ma aveva scontato la sua condanna e dal 2015 era un uomo libero. Tuttavia, secondo gli inquirenti, è il figlio più operativo di Paolo Di Lauro, quello con la più grande capacità delinquenziale.

Gli omicidi commessi durante la seconda faida di Scampia sono stati otto, tra cui quello di Giuseppe Pica, Francesco Cardillo, Lucio De Lucia, Patrizio De Vitale, Salvatore Ferrara, Luigi Giannino, Magnetti e Carmine Fusco. Di questi, Vincenzo Di Lauro è stato accusato del mandato di Luigi Giannino.

L’arresto di Vincenzo Di Lauro è un duro colpo per l’organizzazione malavitosa fondata dal padre Paolo, soprannominato “Ciruzzo o’ milionario”. L’operazione dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli ha portato all’emissione di sedici misure cautelari, tra cui quelle per i boss Cesare e Carmine Pagano, Raffaele Amato e Marco Di Lauro, fratello di Vincenzo.

L’arresto di Vincenzo Di Lauro dimostra ancora una volta la determinazione delle forze dell’ordine nel combattere la criminalità organizzata e la camorra in particolare. La lotta contro la camorra è una battaglia quotidiana che richiede un impegno costante e una collaborazione tra le forze dell’ordine, i magistrati e la società civile. Solo così si può sperare di debellare definitivamente questo fenomeno criminale che ha causato troppo dolore e sofferenza nella nostra regione.

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