Sette ultras sono stati interrogati ieri mattina dopo gli arresti per gli scontri con i tifosi della Casertana e hanno scelto di non parlare. Quindici misure di domiciliari sono state firmate dal gip per 13 indagati di Pagani e 2 di Caserta. Nei prossimi giorni toccherà agli altri 8. Tutti sono accusati di vari reati commessi il 22 gennaio scorso. Le accuse sono resistenza a pubblico ufficiale, lancio di materiale esplodente, di oggetti contudenti e fumogeni, nonché la partecipazione alla rissa tra le due tifoserie, la violenza, la resistenza e le lesioni cagionate anche ad un carabiniere, con l’aggravante di aver commesso il tutto in una manifestazione sportiva. Durante gli scontri uno dei due bus che trasportava i tifosi ospiti fu carbonizzato a seguito del lancio di un fumogeno, con il conseguente danneggiamento dell’edificio e dei negozi vicini. Furono poi identificati anche alcuni degli autori degli atti di devastazione nei pressi dello stadio della Paganese, durante il trasferimento verso il luogo della partita.
Le immagini del bus incendiato, i conseguenti gravi danni alle abitazioni e ai negozi e la paura vissuta per ore nella zona sono ancora ben presenti nella mente dai cittadini che adesso chiedono che sia fatta giustizia.

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