Quattro condanne e un’assoluzione sono state pronunciate dal Tribunale nel processo a carico delle cinque persone coinvolte in un’indagine della Procura di Benevento sulla gestione dei centri di accoglienza per i migranti. Il processo riguardava il presunto accesso abusivo al sistema informatico dell’ufficio inquirente sannita e le accuse a vario titolo: accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreti d’ufficio. Gli inquirenti sostengono che, attraverso l’accesso al Registro della Procura, siano state fornite notizie riservate su alcuni procedimenti, tra cui quello sui centri di accoglienza per i cittadini stranieri, senza l’autorizzazione del Procuratore.

Le decisioni prese sono le seguenti: Giuseppe Pavone è stato condannato a 1 anno e 10 mesi, pena sospesa; Paolo Di Donato a 1 anno e 6 mesi; Cipriano Ficedolo a 1 anno e 4 mesi, pena sospesa; Maria Antonietta Di Gioia a 8 mesi, pena sospesa. Gennaro Porcaro, invece, è stato assolto perché il fatto non sussiste. Pavone, Di Donato, Ficedolo e Di Gioia sono stati assolti dalle altre imputazioni perché il fatto non sussiste. Pavone è stato condannato per sei dei sette capi di imputazione.

Il pm napoletano Roberto Balatto Pirro aveva chiesto 2 anni e 6 mesi per Pavone, 1 anno e 4 mesi per Di Donato, 4 mesi per Ficedolo e l’assoluzione per Di Gioia e Porcaro. Le difese hanno opposto conclusioni del tutto diverse, ma solo in un caso sono state accolte dal collegio giudicante.

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