Confermato il coinvolgimento dei fratelli Galdieri in affari loschi. Questo è quanto emerso durante l’udienza del processo a carico degli imputati con l’accusa di turbativa d’asta. Il maresciallo del nucleo investigativo dei carabinieri di Avellino ha confermato tutte le accuse mosse nei loro confronti, sottolineando il coinvolgimento dei fratelli Galdieri tramite intercettazioni ambientali. In particolare, è stata significativa una conversazione tra i fratelli avvenuta all’interno dell’abitazione di Pasquale Galdieri, in cui quest’ultimo si lamentava del comportamento poco affidabile dell’imputata Livia Forte, ma Nicola Galdieri affermava di essere riusciti ad entrare in un settore nel quale mai nessuno era riuscito a ricavare guadagni. Inoltre, il maresciallo si è soffermato su due passaggi di denaro tra gli esecutati e alcuni degli imputati avvenuti nell’ufficio di uno degli esecutati. L’avvocato Carlo Taormina ha chiesto al tribunale di verificare la sussistenza delle esigenze cautelari, auspicando una ridiscussione delle misure cautelari. L’udienza è stata rinviata al 21 aprile.

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