Due attentati in meno di 24 ore contro i sindaci di Castel San Giorgio e Roccapiemonte hanno scosso l’area nord della provincia di Salerno. Gli investigatori hanno un indizio importante: il rumore di una moto che sarebbe stato sentito dai residenti di via Ferrentino poco prima dell’esplosione della bomba sotto la casa del sindaco Lanzara. Potrebbe essere il mezzo utilizzato dal bombarolo che ha voluto mandare un messaggio ai sindaci delle due città confinanti, che condividono diversi progetti come i servizi sociali facendo parte dello stesso Piano di zona con Nocera Inferiore e Nocera Superiore.
Le due amministrazioni avevano iniziato a immaginare la gestione dei rifiuti con altri cinque Comuni come previsto dalla legge regionale che obbliga ad un’azione condivisa in un sub ambito provinciale sotto la governance dell’Ente d’ambito Salerno per il servizio di gestione integrata dei rifiuti. Si era iniziato anche a discutere del Masterplan, lo strumento varato dalla Regione Campania per lo sviluppo economico e sociale dell’Agro nocerino sarnese. Poi ci sono i fondi del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza per progetti varati e da avviare. Insomma, un crogiuolo di possibili interessi che avrebbero potuto armare qualche malintenzionato.
Non sono escluse altre piste che gli uomini del comandante Massimo Avallone della Compagnia dei carabinieri di Mercato San Severino stanno seguendo. Si stanno controllando, fotogramma dopo fotogramma, le immagini dell’unica telecamera presente in via Ferrentino alla frazione Lavorate dove abita il sindaco Lanzara. Non ci sono immagini, invece, per quanto accaduto a Roccapiemonte, nel tratto di strada della casa del sindaco Pagano non ci sono occhi elettronici. A cercare di dare un volto all’attentatore c’è anche la procura distrettuale Antimafia retta dal procuratore capo Giuseppe Borrelli.
Oggi il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica discuterà proprio di quanto accaduto nelle due cittadine dell’area nord della provincia di Salerno. È evidente che la pressione sulle forze dell’ordine è alta affinché si arrivi presto ad una soluzione. Due bombe in 24 ore nei confronti di due sindaci rappresentano un evidente attacco alle istituzioni. Lanzara e Pagano sono stati sentiti dai carabinieri. Gli investigatori li hanno invitati a raccontare eventuali supposizioni sul perché di eventi simili, magari singoli episodi che potrebbero contribuire a dare una svolta alle indagini.
I sindaci hanno dichiarato la loro collaborazione con le forze dell’ordine e si sono detti pronti a fornire ogni informazione utile per far luce sugli attentati. Si lavora, dunque, per trovare una pista che possa essere seguita per individuare la matrice che ha innescato i due atti intimidatori.