Arresti domiciliari per due presunti truffatori

Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Benevento hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un 41enne residente in provincia di Napoli e di un 22enne residente a Napoli. I due sono ritenuti gravemente indiziati, in concorso tra loro, di truffa aggravata e rapina aggravata in danno di una persona anziana.

L’indagine è nata dalla denuncia sporta da una signora del ’46, che dichiarava di essere stata ingannata con artifizi e raggiri da un giovane che si era spacciato telefonicamente per il nipote. Quest’ultimo le aveva chiesto di ritirare urgentemente un pacco e due raccomandate presso un Ufficio Postale. Successivamente, un altro interlocutore l’aveva contattata nuovamente, dichiarando falsamente di essere un dipendente della Poste Italiane, amico stretto del nipote, e le diceva di preparare € 5.500 per ritirare il pacco.

Dopo queste prime telefonate, la denunciante veniva nuovamente contattata e invitata con tono perentorio a non riattaccare, così impedendole di chiamare i propri familiari per avere delucidazioni. In seguito a tali contatti, un giovane si presentava presso l’abitazione della donna facendosi consegnare la somma di € 3.700 racimolata in casa. A tal punto la vittima, dopo aver consegnato tale somma, avvedutasi della truffa ormai consumata, tentava di riappropriarsi del proprio denaro, ma veniva spintonata e strattonata dal truffatore che riusciva a guadagnare la fuga con il bottino illecitamente ottenuto.

Gli investigatori della Squadra Mobile hanno iniziato una complessa e meticolosa attività investigativa che ha consentito di ricostruire in maniera puntuale la dinamica dell’azione criminale, riuscendo ad acquisire gravi indizi in ordine alla identificazione dei due autori del grave episodio delittuoso.

Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono allo stato indagati e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

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