Il processo sugli appalti per i lavori di somma urgenza per la rete idrica affidati a imprese legate al capoclan Michele Zagaria ha visto l’acquisizione dei verbali dell’ex vivandiere dei Casalesi, Generoso Restina.
Durante gli interrogatori, Restina ha fatto riferimento sia a imprenditori estorti sia a quelli ‘soci’ del capoclan che si rivolgevano al boss per “avere appalti”.
Secondo le sue rivelazioni, Zagaria aveva indicato questi nomi in un “libro mastro” che custodiva all’interno di un mobile libreria in un foro che Restina stesso aveva praticato. Nel procedimento sono imputati l’ex sindaco di Casapesenna ed imprenditore Antonio Fontana e gli imprenditori Raffaele e Costantino Capaldo, con l’accusa di aver creato un vero e proprio monopolio, creato dal clan Zagaria, sulla gestione degli appalti nel settore dei lavori per la riparazione della rete di acquedotti regionale. Lavori che sarebbero stati assegnati mediante il ricorso irregolare a procedure di somma urgenza per circa 40 milioni di euro complessivi.
Il processo riprenderà a luglio, con la difesa rappresentata dagli avvocati Giovanni Cantelli, Maurizio Zuccaro, Luca Viggiano, Giuseppe Stellato e Tommaso Zara.

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