Stefania Russolillo, 47 anni, è stata accusata di essere l’assassina di Rosa Gigante, madre del noto salumiere-tiktoker napoletano Donato De Caprio. Tuttavia, l’avvocato della famiglia della vittima, Hilarry Sedu, solleva dei dubbi sull’agire della Russolillo. Secondo il professionista, la donna potrebbe essere salita a casa di Gigante per compiere un furto, pensando che la vittima custodisse i frutti del successo del figlio.

Inoltre, un testimone avrebbe sentito il figlio minorenne della Russolillo fare riferimento a un’altra persona che avrebbe utilizzato il liquido infiammabile usato per tentare di dare fuoco al corpo della vittima. Ci sono dunque molti punti da chiarire e molti interrogativi che attendono una risposta.

Il corpo di Rosa Gigante presentava evidenti segni di violenza ed era parzialmente bruciato. Le bruciature sono state causate dal tentativo di disfarsi del cadavere. Al momento dell’aggressione, la vittima era sola in casa. Il marito della Russolillo ha informato la polizia del crimine consumato nell’abitazione di via vicinale Sant’Aniello.

L’indagata ha fatto parziali ammissioni sull’accaduto, ma l’individuazione delle sue responsabilità sono giunte grazie alle testimonianze di altre persone presenti nel palazzo. La Squadra Mobile conferma che c’era stato un rimprovero mosso da Gigante a Russolillo che l’accusava di prendere la sua posta. La Russolillo è in cura presso un centro di igiene mentale e in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

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