28 indagati ritenuti appartenenti al clan camorristico Belforte, attivo nella zona di Marcianise, sono stati arrestati dai Carabinieri di Marcianise su richiesta della Dda partenopea. Il gip di Napoli ha disposto la custodia cautelare in carcere per 16 indagati, gli arresti domiciliari per altri 7 e l’obbligo di presentazione giudiziaria per 5 dei destinatari dell’ordinanza. Sono tutti indagati per associazione dedita al traffico di stupefacenti e di numerosi episodi di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, aggravati dal metodo mafioso. Ad alcuni sono contestati i reati di estorsione, usura, ricettazione, riciclaggio e anche favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e induzione di falso in atto pubblico. Le indagini hanno permesso di ricostruire l’attività illecita del clan e in particolare l’attività di spaccio di cocaina, a Marcianise e nei comuni limitrofi fino a far gravitare i propri interessi criminali anche a Milano, trafficando ingenti quantità di cocaina. È stato ricostruito l’organigramma del sodalizio, la sua struttura e sono stati individuati diversi ”acquirenti stabili” di stupefacente, riuscendo a identificare complessivamente 71 indagati. In un caso è contestato anche l’oltraggio alla giustizia in quanto Giovanni Buonanno avrebbe minacciato reiteratamente il collaboratore di giustizia Claudio Buttone, al fine di indurre lo stesso Buttone a rendere false dichiarazioni nell’ambito del dibattimento che si stava svolgendo dinanzi alla Corte di Assise di Appello di Napoli in relazione all’omicidio di Andrea Biancur, nel quale Buonanno era coinvolto. Inoltre, alcuni membri del clan avrebbero combinato un falso matrimonio tra un cittadino italiano e una cittadina straniera, previo compenso, con lo scopo di far ottenere il permesso di soggiorno e successivamente la cittadinanza italiana. L’operazione ha permesso di smantellare un’organizzazione criminale di notevole rilevanza nella zona di Marcianise e di arrestare numerosi soggetti coinvolti in attività illecite.

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