Il caso di Marzia Capezzuti, la giovane milanese scomparsa poco più di un anno fa nel Salernitano, ha sconvolto l’opinione pubblica e ha portato alla luce un vero e proprio inferno che la ragazza ha vissuto prima di essere uccisa. Secondo quanto emerso dalle indagini, Marzia era legata sentimentalmente al fratello di Mariabarbara Vacchiano, la compagna di Damiano Noschese, i quali sono stati arrestati con l’accusa di aver ucciso la ragazza e occultato il cadavere in un casolare abbandonato. Marzia, definita dai procuratori un soggetto vulnerabile a causa di un ritardo mentale di media gravità e con alle spalle un passato complesso di istituzionalizzazione, sarebbe stata sottoposta a maltrattamenti e torture dai due indagati, che si sarebbero impossessati anche della sua pensione d’invalidità. La ragazza, isolata dalla sua famiglia di origine, sarebbe stata considerata un’ospite indesiderata e punita ingiustamente per la morte improvvisa e prematura del suo ragazzo. Le indagini hanno permesso di ricostruire anche le ultime ore di vita di Marzia e di circoscrivere l’area in cui è stato trovato il suo cadavere grazie alla confessione extragiudiziale del figlio 15enne della coppia. Il sindaco di Pontecagnano ha deposto un fascio di fiori nel luogo in cui è stato abbandonato il corpo di Marzia, augurandole di riposare finalmente in pace.