La violenza in corsia continua a far parlare di sé, questa volta è toccato ai camici bianchi del Cto di Napoli. Un paziente, classificato con codice verde per trauma alla caviglia, ha perso la pazienza e ha aggredito i 2 infermieri addetti al triage. Dopo aver alzato la voce e insultato i due infermieri, l’uomo ha rotto il plexiglas di protezione della postazione. Il personale in servizio e le guardie giurate hanno immediatamente chiamato le forze di polizia e l’uomo è stato denunciato. Nonostante l’attivazione di presidi di polizia in alcuni ospedali, il fenomeno delle aggressioni non accenna a ridursi.
Manuel Ruggiero, medico del 118 della Asl Napoli 2 nord, che rappresenta l’Osservatorio “Nessuno Tocchi Ippocrate”, dichiara di registrare un’aggressione al giorno a Napoli e provincia nell’ultima settimana. Ruggiero sottolinea che le misure adottate dal governo sono insufficienti e non stanno dando i frutti sperati. Non tutti gli ospedali possono contare su un presidio di polizia e il personale sanitario rimane esposto a rischi e aggressioni.
Anche il Cto potrebbe essere candidato ad avere un presidio di polizia. Nonostante il numero elevato di accessi, il pronto soccorso del Cto riesce a ridurre al minimo le aggressioni grazie alla formazione del personale di accoglienza e all’organizzazione delle guardie giurate. Tuttavia, ogni scoppio di violenza lascia una traccia sui colleghi che si dedicano anima e corpo ai loro turni complessi e a curare e salvare vite.
La legge andrebbe applicata compiutamente e la tutela per medici e operatori essere più efficace. Manuel Ruggiero suggerisce di far pagare il ticket a questi energumeni: solo mettendo le mani in tasca si otterrà qualcosa. La situazione della violenza in corsia a Napoli e provincia richiede un intervento deciso e concreto per garantire la sicurezza del personale sanitario che ogni giorno si dedica alla cura dei pazienti.