Biagio Chiariello, il comandante della polizia locale di Arzano, è stato privato della scorta che lo proteggeva dal clan della “167” a causa delle ultime valutazioni dei comitati per la sicurezza. Tuttavia, la società civile ha espresso solidarietà nei confronti del comandante, a partire dalla telefonata di don Mimmo Battaglia, che ha espresso la sua perplessità per il provvedimento, ma anche il direttore Caritas don Carmine Schiavone. Anche l’onorevole Pasquale Pienza e il suo collega ex ministro Sergio Costa, entrambi esponenti del M5S, hanno preparato un’interrogazione urgente al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per chiedere spiegazioni sulla decisione di revocare la scorta a Chiariello.

Chiariello, che ha condotto numerose attività che hanno portato a una trentina di arresti e all’implosione del clan 167, ha ribadito la sua volontà di continuare a lavorare come comandante di Arzano. Tuttavia, nel rione “167” ci sono ancora ventotto denunciati per occupazione abusiva degli alloggi, personaggi ai quali è stato revocato il reddito di cittadinanza con l’effetto di far scattare la cancellazione della residenza e quindi del diritto al voto, che potrebbe portare a possibili vendette da parte del clan. Inoltre, la camorra non dimentica e molti temono che i pericoli non siano cessati.

Non si può scherzare con la vita di una persona, ha dichiarato Chiariello, che ha chiesto l’accesso agli atti per ottenere spiegazioni sulla decisione di revocare la scorta. Tuttavia, nonostante il contesto difficile, il comandante ha ribadito la sua volontà di continuare a lavorare per la legalità ad Arzano.

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