Il processo Aste Ok ha visto ancora una volta al centro dell’attenzione il controesame del maresciallo dei carabinieri. Gli avvocati difensori degli imputati, Nicola Galdieri e Armando Aprile, hanno concentrato la loro attenzione sulle intercettazioni effettuate dai militari e sulle relative trascrizioni, in quanto ad avviso dei legali in alcuni casi nei verbali di trascrizione di un’intercettazione relativa agli imputati Beniamino Pagano e Pasquale Galdieri, veniva verbalizzata la parola “cocaina” mentre dall’analisi peritale di parte emerge che il termine adoperato dai due era “guagliona”. Il maresciallo del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino, sul punto ha ribadito di non aver provveduto personalmente alle trascrizioni, ma di aver solo ascoltato larga parte delle stesse che peraltro coincidevano. Inoltre, il militare ha ricostruito la tempistica dell’inchiesta, nata nel 2014 e terminata nel 2021, anche se l’informativa finale veniva redatta già nel 2020, quando sono scattate le misure cautelari a carico degli imputati.

Inoltre, le intercettazioni avrebbero fornito un quadro preciso sul ruolo ricoperto dall’imputato Armando Aprile. Nel corso dell’udienza è emerso che l’interesse dei Galdieri alle aste giudiziarie viene riscontrato a partire dal dicembre 2018 e si protrae per un arco temporale ridotto, in particolar modo fino all’aprile-maggio 2019, mentre nell’ottobre dello stesso scattarono le misure nei confronti dei presunti sodali all’organizzazione criminale.

La prossima udienza è fissata per il 5 maggio e si prevede che gli avvocati difensori degli imputati continueranno a concentrare la loro attenzione sulle intercettazioni effettuate dai militari e sulle relative trascrizioni. Sarà interessante capire se gli avvocati riusciranno a dimostrare che alcuni termini sono stati fraintesi o mal interpretati, così da scagionare i loro assistiti dalle accuse a loro carico.

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