Il terribile omicidio di Marzia Capezzuti, la giovane milanese scomparsa la notte tra il 6 ed il 7 marzo dello scorso anno dalla casa popolare di Pontecagnano Faiano, è stato ricostruito dagli inquirenti solo dopo un’impresa ardua. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, applicata a Mariabarbara Vacchiano e al compagno Damiano Noschese, ha elencato quattro modi diversi in cui Marzia sarebbe stata uccisa: sparata, data in pasto ai porci, sfregiata con l’alcol e soffocata. Un quinto modo, non menzionato nell’ordinanza, sarebbe la triste vanteria di uno degli indagati che avrebbe gettato i pezzi del corpo della ragazza in un cassonetto. I difensori degli arrestati stanno lavorando per minare l’attendibilità della confessione del figlio minore, che ha detto di aver strangolato Marzia. Il gip ha elogiato il “grande lavoro investigativo” che ha superato vari tentativi di depistaggio e ha permesso di scoprire la verità.

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