Atti in Procura per falsa testimonianza nei confronti dell’ex amministratore delegato della Cooperativa Santa Maria Srl Gianfranco Costanzo, 38enne di Caserta. Durante l’udienza, il pm della Dda ha contestato a Costanzo un rapporto più stretto della semplice conoscenza di paese con Nicola Capaldo, nipote del boss Michele Zagaria, sostenendo che Costanzo sarebbe una testa di legno proprio al servizio dei Capaldo. A seguito dell’escussione di Giovanni Massaro, ex dipendente dell’Euromilk srl, è emerso che proprio a seguito del sequestro della società si ebbe l’idea della costituzione della cooperativa Santa Maria che avrebbe goduto del placet dei Capaldo. Nicola Capaldo avrebbe infatti dato una mano nel reperire rapporti commerciali ed avrebbe presentato a Massaro, Adolfo Greco – imprenditore stabiese imputato nel processo – per un aiuto nella distribuzione del latte. Aiuto che per i magistrati antimafia avrebbe celato un escamotage per continuare ad avere il monopolio del latte sui territori casertani. Sotto processo con Greco ci sono i funzionari Parmalat Antonio Santoro, di Casagiove, e Lorenzo Vanore, di Caserta mentre altri indagati hanno proceduto con riti alternativi. Secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato, Greco, i nipoti del boss Zagaria e i dirigenti locali Parmalat avrebbero fatto in modo che la ditta di distribuzione Euromilk, sotto altre forme societarie, continuasse ad avere rapporti con la Parmalat malgrado il sequestro disposto nell’ambito di un’altra inchiesta. In questo modo sarebbero continuati i guadagni per i fratelli Capaldo, i quali hanno continuato ad avere il controllo della distribuzione del latte in Campania anche grazie all’aiuto fornito da Adolfo Greco. Sarebbe stato lui, infatti, a consigliare ai nipoti di Zagaria di costituire una cooperativa di lavoratori – la Santa Maria, poi trasformata in srl – alla quale far “ereditare” i contratti che Euromilk aveva con Parmalat. Accordi che sarebbero stati portati avanti malgrado il sequestro e l’amministrazione giudiziaria. Per agevolarli, secondo la Dda, Greco avrebbe concesso loro il latte da distribuire praticamente a prezzo di costo, per un paio di mesi. Soldi che poi gli sarebbero stati corrisposti solo diverso tempo dopo. Si torna in aula alla fine del mese di giugno per l’escussione di ulteriori testi.

Articolo precedenteBevande in bicchieri biodegradabili: l’ordinanza del Sindaco per il Primo Maggio a Caserta
Articolo successivoIl salvataggio del gattino randagio nel motore dell’auto a Benevento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui