Stalking aggravato dall’odio razziale: il caso di B.F.

Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha celebrato un processo per stalking aggravato dall’odio razziale nei confronti di B.F., di origine marocchina, da parte del vicino B.C. di Vairano Patenora. La vittima, assistita dall’avvocato Vincenzo Cortellessa, ha raccontato di essere stata vessata e umiliata alla presenza dei suoi tre figli minori, oggetto anch’essi di atti persecutori da parte dell’imputato. La donna ha vissuto con il timore che i suoi figli potessero essere investiti dal vicino e ci sono state ripercussioni notevoli sui bambini, come il ritardo nel linguaggio e il digrignare i denti per paura. Il processo si è concluso con il conferimento dell’incarico ad un consulente psichiatrico per una perizia sulla capacità di stare in giudizio e di intendere e di volere di B.C., che soffre di patologie psichiatriche. Secondo la Procura, il 59enne avrebbe posto in essere, in concorso con la madre deceduta, plurimi atti persecutori nei confronti della vicina e dei suoi figli, ingiuriandola con termini sprezzanti per la sua nazionalità e terrorizzando i minori. Un caso di odio razziale che non può essere tollerato e che deve essere condannato.

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