La lotta alla diffusione di droga e oggetti non consentiti all’interno delle carceri italiane è una questione che riguarda l’intera amministrazione penitenziaria. È quanto sottolinea il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, in merito ai nuovi rinvenimenti di droga ed altro materiale il cui possesso non è consentito in carcere, scoperti a Ariano Irpino dal personale appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria.

Gli agenti della Polizia Penitenziaria della Casa circondariale di Ariano Irpino hanno trovato nelle celle due smartphone, un microtelefono, una chiave e diversi caricabatterie. Il sindacalista Capece sottolinea lo scrupolo con cui gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno attentamente ispezionato le celle, portando a questi importanti risultati finalizzati a stroncare la circolazione illegale di droga, telefonini ed altri oggetti non consentiti tra le sbarre, salvaguardando e garantendo la sicurezza interna dell’istituto.

Il segretario generale del SAPPE evidenzia la necessità di un immediato intervento dell’amministrazione in termini di strumenti operativi di contrasto all’uso di telefonini e di droga. Senza questi interventi, sarà sempre più difficile garantire la legalità e la sicurezza all’interno dei penitenziari italiani.

La Polizia Penitenziaria in tutta la Nazione porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti. Proprio il numero elevato di tossicodipendenti richiama l’interesse degli spacciatori che tentano di trasformare la detenzione in business. L’attività di intelligence e di controllo del carcere da parte della Polizia Penitenziaria diviene fondamentale e deve convincere sempre più sull’importanza da dedicare all’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari.

La lotta alla diffusione di droga e oggetti illeciti all’interno delle carceri italiane deve essere una priorità per l’amministrazione penitenziaria, al fine di garantire la sicurezza e la legalità in un ambiente già di per sé difficile e delicato.

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