Il procuratore uscente di Paola, Pierpaolo Bruni, è stato nominato dal Csm a capo della procura di Santa Maria Capua Vetere, uno dei più importanti uffici giudiziari in Italia per territorio di competenza e carichi di lavoro. Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere è situato nella Provincia di Caserta, che conta circa 900.000 abitanti. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere è composta da un Procuratore Capo, due Procuratori Aggiunti e ventidue Sostituti Procuratori.

Pierpaolo Bruni è originario di Crotone ed è stato sostituto alla procura crotonese prima di diventare pm della Dda di Catanzaro. Ha un’ampia esperienza antimafia, gestendo fascicoli delicati in tutto il vasto distretto di Catanzaro, che include 4 delle 5 province calabresi. Le sue inchieste hanno colpito le potenti cosche di ndrangheta Grande Aracri, Arena, Mancuso, Lanzino, Muto e altri, focalizzando i rapporti cerniera tra la malavita calabrese e settori della politica e dell’imprenditoria regionale. Vive sotto-scorta dal 2000 e anche i suoi genitori sono sotto tutela dello Stato. Nel 2014, un attentato per ucciderlo, pianificato da un clan, è stato sventato all’ultimo momento.

La decisione sul magistrato calabrese Giovanni Bombardieri, in attesa di conoscere il verdetto del Consiglio Superiore della Magistratura, è stata rinviata di qualche giorno. Il Consiglio di Stato ha annullato due volte la sua nomina a procuratore di Reggio Calabria. Il Csm ha trenta giorni per ottemperare alla decisione e procedere a una nuova valutazione dei curricula dei due magistrati in competizione, vale a dire Bombardieri e Seccia. La V commissione del Csm procederà a formulare la sua scelta, che andrà poi ratificata dal Plenum.

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