Dopo sette anni di battaglie legali, un’imprenditrice del Vallo di Diano ha finalmente ottenuto giustizia. La vicenda inizia nel 2015, quando la Guardia di Finanza di Sala Consilina segnala un danno erariale in relazione all’utilizzo dei finanziamenti pubblici del Programma Sviluppo Rurale Campania 2007-2013. In particolare, l’imprenditrice avrebbe ricevuto un finanziamento di 118mila euro per rinnovare le attrezzature del suo albergo, ma l’accusa sostenne che la sovvenzione sarebbe stata utilizzata in modo irregolare.
L’imprenditrice fu quindi processata con l’accusa di truffa aggravata ai danni dell’Erario, ma nel 2020 fu assolta per insufficienza di prove. Nonostante ciò, la Procura Generale della Corte dei Conti presentò ricorso in Appello. Tuttavia, i giudici contabili di secondo grado respinsero la richiesta di condanna, poiché non era stata commessa alcuna truffa. Infatti, tutte le fatture contestate erano state regolarmente pagate e le forniture erano state tutte destinate alla struttura beneficiaria del finanziamento.
I giudici hanno ritenuto che l’imprenditrice avrebbe potuto agire con altri espedienti per truffare, ma non lo ha fatto. La Corte dei Conti ha non solo respinto il ricorso, ma ha anche condannato la Regione Campania a pagare duemila euro per le spese legali dell’imprenditrice. In questo modo, l’imprenditrice può finalmente tirare un sospiro di sollievo dopo anni di tribolazioni giudiziarie.

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