Una brutta sorpresa per Rosita Galdiero, dirigente nazionale della Fiom Cgil, che domenica mattina ha ricevuto un pacco sospetto a casa propria. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine e gli artificieri, che hanno fatto brillare il pacco contenente una lettera con minacce gravissime per la dirigente sindacale. Questo è solo l’ultimo episodio di una serie di intimidazioni subite dalla Galdiero negli ultimi mesi, in particolare dopo la richiesta di rinvio a giudizio di numerosi imputati, tra cui noti appartenenti ad organizzazioni criminali locali.

Il processo, scaturito da un esposto alla procura della Repubblica depositato dalla Galdiero, riguarda la gestione di tredici centri di accoglienza appartenenti al consorzio Maleventum ed è ancora in corso. La Cgil e la Fiom chiedono di rafforzare le misure di protezione già in atto e esprimono la loro solidarietà alla Galdiero, sottolineando il loro massimo sostegno alle forze dell’ordine e alla magistratura per perseguire e assicurare alla giustizia gli autori delle intimidazioni e delle minacce.

È evidente che si tratta di un attacco diretto alla libertà sindacale e alla libertà di espressione, valori fondamentali della democrazia. È importante che le istituzioni e tutta la società civile si mobilitino per condannare questi atti criminali e per garantire la sicurezza di chiunque si impegni per la difesa dei diritti dei lavoratori e della giustizia sociale. La Galdiero ha dimostrato grande coraggio e determinazione nel denunciare gli abusi e le illegalità commesse nei centri di accoglienza, e il suo lavoro deve essere protetto e valorizzato, non minacciato e ostacolato. La lotta per un mondo più giusto e solidale non può essere fermata da chi vuole imporre la propria volontà con la violenza e l’intimidazione.

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