La protezione delle persone che fuggono dai paesi in cui la tortura è ancora legale o da quelli in cui sussistono conflitti sociali e politici è una questione di grande importanza per la comunità internazionale. A tal fine, sono stati messi in atto una serie di piani di aiuto ed accoglienza, con l’obiettivo di garantire protezione e assistenza a queste persone.
La normativa italiana prevede due forme di protezione: l’asilo politico e la protezione sussidiaria. L’asilo politico viene riconosciuto a coloro che hanno fondato timore di restare in patria senza essere perseguitati per motivi di razza, religione, opinione politica o appartenenza a determinati gruppi sociali. Per poter accedere a questa forma di protezione, è necessario dimostrare che il timore di essere perseguitati sia fondato e che non esista la possibilità di chiedere protezione nel proprio paese di origine.
La protezione sussidiaria, invece, viene concessa quando non è possibile dimostrare di aver subito una persecuzione in patria, ma si evidenzia il rischio di patire un danno grave se si tornasse nel proprio paese d’origine. Inoltre, esistono dei permessi speciali per coloro che hanno bisogno di cure mediche, per chi proviene da zone di calamità naturali, per chi ha compiuto atti di particolare valore civile e per chi fugge da criminalità organizzata o da violenze domestiche.
È importante sottolineare che la responsabilità dell’accoglienza deve essere equamente ripartita tra gli Stati, in modo da garantire una protezione adeguata a tutte le persone che ne hanno bisogno. Prima di esaminare una richiesta di asilo, è necessario appurare se la stessa si basa su fondamenta realmente esistenti e che caratterizzino l’effettivo timore di atti persecutori. Inoltre, esistono delle cause di esclusione, come ad esempio la possibilità di avvalersi di una forma alternativa o il fatto di essersi macchiati di gravi crimini contro l’umanità.
In sintesi, la protezione delle persone che fuggono da paesi in cui la tortura è ancora legale o da quelli in cui sussistono conflitti sociali e politici è un dovere morale per la comunità internazionale. È necessario garantire una protezione adeguata e equamente ripartita tra gli Stati, in modo da offrire assistenza e accoglienza a tutte le persone che ne hanno bisogno.