La Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova ha deciso di fare delle precisazioni in merito alla morte di un operaio 62enne a Salerno, avvenuta in seguito ad un incidente sul lavoro in via Acquasanta. La Congregazione ha ritenuto ingiusto accostare il decesso dell’uomo alla decisione di rifiutare trasfusioni di sangue, sottolineando che dal punto di vista medico non è mai possibile imputare la morte direttamente alla mancata trasfusione di sangue. Questo è stato confermato dagli stessi medici intervenuti e dagli esperti in materia.
Inoltre, la Congregazione ha precisato che la menzione dell’appartenenza religiosa ai Testimoni di Geova viola la privacy della persona interessata e lede la reputazione della Confessione stessa e dei fedeli che vi si riconoscono. I Testimoni apprezzano molto la vita e hanno promosso la sperimentazione, in campo chirurgico e medico, di trattamenti e terapie alternativi alla trasfusione di sangue. Questi trattamenti sono ora applicati anche su pazienti che non hanno motivazioni religiose.
È importante sottolineare che la morte di qualsiasi persona è sempre un evento tragico e la Congregazione offre le sue condoglianze alla famiglia dell’operaio deceduto. Tuttavia, è fondamentale evitare di fare collegamenti sbagliati e ingiustificati tra la scelta di un paziente di rifiutare una trasfusione di sangue e la causa della sua morte. La decisione di un paziente di scegliere terapie alternative alla trasfusione di sangue è una scelta personale e rispettabile, che va sempre valutata con attenzione e rispetto.