Ieri il Tribunale e gli uffici del giudice di pace hanno bloccato tutte le udienze penali, in seguito alla proclamazione dello stato di agitazione di tutti gli avvocati indetto dal Consiglio dell’Ordine e dalla Camera penale. La protesta è stata motivata dalla violazione dei diritti di difesa in un procedimento penale davanti al magistrato monocratico, dove un agente della Polfer è imputato di appropriazione indebita. La difensore dell’agente, l’avvocato Natascia Pastore, ha fatto richiesta di documenti presso la Polfer tramite Pec, ma non ha ricevuto risposte. Successivamente, l’avvocato è stata convocata a rendere dichiarazioni come persona informata sui fatti in merito ai motivi per cui aveva inteso esercitare l’attività difensiva, ma si è avvalsa del segreto professionale. L’Ordine degli avvocati ha sostenuto che la convocazione di un difensore impegnato in attività investigativa costituisce un uso inusuale del potere del Pm che può generare sospetti di ingerenza nell’attività defensionale dell’avvocato con possibile limitazione del diritto di difesa. Il procuratore della Repubblica ha affermato che non era stata predisposta alcuna attività invasiva nei confronti dell’avvocato e che le sue prerogative non erano state violate. L’Associazione magistrati ha ribadito l’importanza della funzione difensiva dell’avvocatura. Si auspica una revoca dell’astensione degli avvocati per garantire il regolare svolgimento delle udienze.