Una giovane brasiliana ha vissuto un vero e proprio incubo dopo aver lasciato la sua terra natale per seguire il suo amore a Salerno. Lei e il suo compagno si erano conosciuti su Facebook quando lei era ancora minorenne e, una volta raggiunta la maggiore età, la ragazza aveva deciso di lasciare tutto per seguirlo. Tuttavia, ben presto la favola si è trasformata in un inferno: il suo compagno, un uomo di 47 anni, non era il principe azzurro che lei si aspettava. La giovane brasiliana, che oggi ha 30 anni, è rimasta incinta e ha scoperto che l’uomo la tradiva. Poco dopo il parto, ha scoperto che il suo compagno era sposato, separato e aveva anche una figlia. L’uomo è diventato subito aggressivo e ha iniziato a picchiarla. La situazione è peggiorata ulteriormente quando la ragazza ha scoperto che il suo bambino era stato affidato esclusivamente al padre, che vive con la nonna paterna e lo zio tossicodipendente. La giovane brasiliana, assistita dall’avvocato Valentina Restaino, sostiene di non essere nemmeno a conoscenza dell’esito del procedimento.

La donna, ignara del procedimento e del successivo provvedimento del giudice, consegnò il bambino all’uomo che voleva trascorrere con il figlio la festività dell’Epifania. Da allora, l’uomo non gliel’ha più restituito. Sono stati i carabinieri, in seguito alla denuncia della donna per sottrazione di minore, a mostrarle quel provvedimento che disponeva l’affido esclusivo del bambino al padre e imponeva alla donna di versare 150 euro al mese per il mantenimento del figlio. La ragazza è ora imputata per non aver mai versato quell’assegno di mantenimento e perché volendo a tutti i costi riavere il proprio bambino, si introdusse a casa dei suoceri pretendendo di prendere con sé il figlio. Ne nacque una violenta lite per la quale, ora, sia la donna che i nonni paterni sono finiti in un’aula di tribunale con le accuse di lesioni.

Il padre del bambino è anche lui imputato per maltrattamenti nei confronti dell’ex e per aver violato la regolamentazione del diritto di visita impedendo alla donna di vedere il figlio. La testimonianza della ragazza davanti ai giudici della terza sezione penale è stata drammatica: «In Brasile non mi mancava niente. Ero felice: sono venuta qui unicamente per amore ma i miei valori etici mi impongono di non continuare a vivere con un uomo che mi ha sempre mentito. Ricordo che quando ho scoperto che era sposato, litigammo. Eravamo in auto: lui mi picchiò e mi fece uscire dalla macchina. Faceva freddo: io non ero abituata al freddo. Ricordo ancora che la prima volta che ho visto la neve mi fece impressione. Nel mio paese ero amata, ho lasciato tutto ma lui non era quello che credevo: mi ha umiliata, mi ha picchiata e mi ha tolto mio figlio, la mia unica ragione di vita».

L’udienza è stata aggiornata al prossimo luglio quando terminerà l’esame della ragazza sul cui capo pende una nuova tegola giudiziaria: in seguito alla complessa vicenda, al tribunale per i minorenni è scattato un procedimento per vagliare la capacità di entrambi i genitori che potrebbero rischiare di perdere il bambino.

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