Il giudice della corte d’appello di Catanzaro, Marco Petrini, e l’avvocato Marcello Manna, sindaco di Rende, sono stati condannati a 2 anni e 8 mesi di reclusione ciascuno dal gup di Salerno. La condanna è stata emessa in seguito all’accusa di corruzione in atti giudiziari, secondo la quale Manna avrebbe consegnato a Petrini 5.000 euro in contanti in cambio dell’alterazione della dialettica processuale della corte d’assise d’appello da lui presieduta. In particolare, Petrini avrebbe emesso una sentenza di assoluzione nei confronti dell’imputato Francesco Patitucci, difeso da Manna, condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per concorso nell’omicidio di Luca Bruni commesso a Castrolibero il 3 gennaio 2012.
La sentenza d’appello che assolve Patitucci sarebbe stata «contaminata in radice dagli eventi corruttivi», secondo l’accusa. Petrini avrebbe inoltre sollecitato Manna a intervenire in favore di un giovane regista di Lamezia Terme, cugino della moglie di Petrini, sull’allora presidente della Calabria Film Commission per l’attribuzione di un contributo previsto da un bando del gennaio 2019 per il sostegno di produzioni audiovisive e cinematografiche. Contributo che fu erogato dopo la stipula di una convenzione dell’ottobre 2019.
Nonostante la richiesta del pm della procura di Salerno di condanna a 8 anni per Petrini e 6 per Manna, il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche ed escluso l’aggravante mafiosa. Per i due è stata disposta anche l’interdizione dai pubblici uffici. Petrini è stato difeso dall’avvocato Francesco Calderaro, mentre Manna è stato difeso dall’avvocato Nicola Carratelli.