Le dune demaniali della riserva ambientale di Torre Patria sul litorale di Castel Volturno sono state spianate, denuncia Alessandra del Giudice. La zona demaniale riserva naturale biodinamica di Castel Volturno nell’area prospiciente la Torre Patria, antica torre saracena, confina a occidente con il parco Flavio Gioia e a oriente con il parco Seit, al km 43 della via Domitiana. Quest’area era una delle poche del lungo litorale domitio dove le dune marine si presentavano intatte. Con le dune sono state spazzate via rare specie endemiche di valore naturalistico come il giglio di mare, la calystegia soldanella oltre il fico degli ottentotti, specie aliena di grande impatto estetico.

Questa zona è importante perché proprio sulla spiaggia, sotto queste dune, da qualche anno stanno nidificando le tartarughe marine della specie Caretta-Caretta, che sta iniziando a ritornare nei nostri mari, dopo essere stata per decenni una specie in via di estinzione. L’eliminazione delle dune, barriera naturale, inoltre concorre al processo di erosione della fascia costiera già in atto.

Gli abitanti della zona stanno adoperando per depositare una denuncia formale alle autorità preposte e fanno appello a mobilitarsi a tutte le associazioni ambientaliste e ai cittadini di Giugliano, Castel Volturno, Napoli e comuni limitrofi che hanno a cuore l’ambiente e vogliono contrastare lo sfruttamento commerciale del demanio. Si pensa anche di realizzare un flash mob sul posto.

Giovanni Sabatino, presidente Ente Riserve Volturno Licola Falciano, ha effettuato un sopralluogo congiunto con la Capitaneria e i carabinieri del Corpo Forestale al fine di mettere l’area oggetto della devastazione in sicurezza. Non hanno ricevuto alcuna richiesta di autorizzazione di alcunché, anche perché ciò che è stato perpetrato non potrebbe mai essere soggetto ad autorizzazione. Procederanno come Ente Riserve Foce Volturno, congiuntamente alle forze di polizia, a sporgere denuncia.

Il deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli ha deciso di sensibilizzare l’assessorato all’ambiente della Regione Campania ed il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin per denunciare “chi ha dato vita a questo scempio senza precedenti”. Gli autori di tale disastro dovranno pagarla e si invitano chiunque abbia elementi utili a segnalarli anche in forma anonima.

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