Gli psichiatri italiani sono preoccupati per l’ennesima aggressione ad un medico presso un centro di salute mentale a Napoli. Un paziente psichiatrico ha minacciato una dottoressa ed un’infermiera con una pistola, ma fortunatamente i sanitari sono riusciti a mettersi al riparo scappando al piano superiore. La polizia è intervenuta tempestivamente e ha messo la situazione in sicurezza.

I direttori delle Unità di Salute Mentale di Napoli si riuniranno per esprimere sostegno alla collega e fare il punto della situazione, mentre un avvocato penalista della Asl è a disposizione per sporgere querela di parte e la Asl pronta a costituirsi parte civile.

La situazione della Salute Mentale in Italia è critica e richiede l’attenzione delle istituzioni. Domani a Roma, infatti, si terrà un incontro tra psichiatri, neuropsichiatri infantili, psicologi e medici delle dipendenze, i rappresentanti delle società scientifiche, delle categorie professionali e degli altri ambiti sanitari dell’emergenza per trovare soluzioni a problemi non più procrastinabili dopo il terribile omicidio di Barbara Capovani.

I Dipartimenti di Salute mentale italiani sono allo stremo e non riescono più a garantire i Lea. È urgente cambiare il codice penale per la drastica riduzione della non imputabilità e per riportare i servizi per la salute mentale ai compiti di prevenzione, cura e riabilitazione, lasciando alla giustizia i compiti di custodia.

Inoltre, è necessario sviluppare strategie di prevenzione in collaborazione con le scuole e intercettare precocemente i disturbi mentali, specialmente dopo la pandemia, poiché cresce continuamente il numero delle persone che presentano un disturbo mentale grave, soprattutto adolescenti.

La questione della violenza nelle sindromi psichiatriche deve essere trattata con equilibrio poiché le persone affette da disturbi psichici sono più spesso vittime che non autori di reati. È ora di disconoscere la sindrome antisociale come sindrome psichiatrica e di restituirle il suo contenuto più appropriato di specifico profilo criminale per il quale non sussistono presidi medici idonei.

La salute mentale non è una questione ideologica e la legge Basaglia Orsini non deve essere cambiata, ma è il codice penale che necessita di modifiche. L’attuale scenario epidemiologico è completamente diverso da quello di 50 anni fa e emergono con forza bisogni di cura legati alla problematicità dell’adolescenza e dell’ingresso nella vita adulta, con manifestazioni psicopatologiche di tipo comportamentale inerenti la sfera della regolazione delle emozioni.

Articolo precedenteAssenteismo all’Asl di Montesarchio: gli ultimi interrogatori a Benevento
Articolo successivoTragedia sull’autostrada A30: tre vittime tra cui un bambino di 8 anni

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui