Episodi di usura ed estorsione in concorso, aggravati dalla metodologia mafiosa, ai danni di commercianti di Cellole e Baia Domizia tra il 2013 ed il 2016. È quanto emerso durante l’udienza celebrata davanti alla Terza Sezione Penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere presieduta dal giudice Luciana Crisci. Sul banco degli imputati figurano sei persone: Achille Sauchella, Giancarlo Alfiero, Nicola Campanile, Michele Casolare, Riccardo Di Rosa e Maurizio Di Rosa. Secondo la Procura di Santa Maria Capua Vetere, questi individui avrebbero approfittato dello stato di indigenza delle loro vittime per riscuotere somme onnicomprensive di tassi usurari pari al 50% da corrispondere entro un mese con l’applicazione di una mora per ogni mese di ritardo pari a 2000 euro.

Gli accertamenti investigativi sono nati a seguito di una denuncia sporta da uno degli imprenditori vittima degli imputati, M. D. C. di Cellole rappresentato dall’avvocato Lorenzo Montecuollo grazie alla quale sono state ricostruite ulteriori condotte estorsive ai danni di altri due imprenditori locali, G. N. e L. G.. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti M.D.C. nei mesi di febbraio e marzo 2016 ricevette la ‘visita’ di Giancarlo Alfiero presso la propria attività commerciale per riscuotere un debito pari a 20.000 euro e che se non avesse saldato il quantum dovuto sarebbe stato gambizzato ed avrebbe assistito all’incendio della propria attività.

Gli stessi imputati si erano resi responsabili delle medesime condotte estorsive ed usurarie ai danni di G. N. e L. G.. Achille Sauchella, Riccardo Di Rosa, Maurizio Di Rosa in concorso tra di loro Sauchella quale intermediario e Maurizio e Riccardo Di Rosa quali finanziatori approfittando dello stato di bisogno di G. N. si facevano promettere e parzialmente restituire interessi di carattere usuraio.

Si torna in aula a luglio per l’esame degli imputati. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Angelo Raucci, Luigi D’Anna, Leonardo Lombardi, Diego Di Bonito, Alfredo Della Rocca.

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