Il processo per l’omicidio volontario del padre di Elena Gioia, Aldo Gioia, continua ad Avellino. La giovane e il suo fidanzato, Giovanni Limata, sono accusati del massacro avvenuto nell’abitazione familiare di Corso Vittorio Emanuele ad Avellino lo scorso aprile. Durante la requisitoria del pubblico ministero Vincenzo Russo, è stato sottolineato che i due imputati sono giovani e immaturi, ma che avevano la capacità di intendere e volere. Giovanni Limata ha reagito in aula chiedendo di replicare alle richieste della pubblica accusa, mentre la madre della giovane ha urlato tanto da essere allontanata dagli agenti. Gli avvocati di parte civile hanno chiesto una pena equa senza considerare la giovane età degli imputati. La prossima udienza è fissata per il 24 maggio, quando la parola passerà alle difese degli imputati.

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