Il Comune di Lacco Ameno si trova nuovamente al centro di un’inchiesta giudiziaria, questa volta riguardante la gara d’appalto per la gestione del porto turistico. Il responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, arch. Vincenzo D’Andrea, è stato rinviato a giudizio insieme al beneficiario della gara, Samuele Carannante. Il pubblico ministero titolare dell’indagine, dott. Luigi Landolfi, ha accusato i due di aver manipolato la gara e di aver causato un danno economico alla “Marina di Capitello Scarl” di cui è amministratore Giuseppe Perrella.

L’udienza preliminare si è tenuta ieri, durante la quale il giudice ha accettato la richiesta di rinvio a giudizio, fissando la prima udienza dibattimentale per il prossimo 12 settembre. La difesa di D’Andrea ha prodotto numerosi atti a comprova della correttezza dell’operato del responsabile dell’Utc Lavori Pubblici di Lacco Ameno.

Il pm Landolfi ha mosso due contestazioni: la turbativa d’asta e l’abuso d’ufficio. La prima riguarda la falsa dichiarazione dei requisiti richiesti dal bando e la produzione di un contratto di avvalimento contraffatto da parte di Carannante. La seconda accusa D’Andrea di aver illegittimamente ordinato lo sgombero della “Marina di Capitello” a favore della società di Carannante, causando un danno ingiusto per la società di Perrella.

Il pm ha indicato come fonti di prova quattro informative della Guardia di Finanza e la documentazione amministrativa relativa alla gara d’appalto. Il Comune di Lacco Ameno è stato identificato come persona offesa, ma il danno maggiore è stato subito dalla “Marina di Capitello Scarl” di cui Perrella è il legale rappresentante. Quest’ultimo si è costituito parte civile per far valere le proprie ragioni.

In conclusione, il porto turistico del comune del Fungo si ritrova ancora una volta al centro di una vicenda giudiziaria che potrebbe avere conseguenze importanti per tutti gli implicati.

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