Roberto Cella, un giovane avvocato di 29 anni di Benevento, è stato rinviato a giudizio per detenzione illegale di armi e droga. La sua difesa aveva chiesto una perizia psichiatrica, ma il giudice ha deciso di non accogliere la richiesta.
Il processo inizierà il 14 settembre e riguarderà gli eventi accaduti nel giugno dello scorso anno. Cella era stato fermato dalla polizia dopo un inseguimento perché non si era fermato all’alt. Gli erano state sequestrate una pistola con matricola abrasa, caricata con 6 cartucce calibro 38 special, e nella sua abitazione erano stati trovati 10 cartucce dello stesso calibro, un coltello e 27 grammi di hashish e marijuana.
Durante la convalida dell’arresto, Cella aveva spiegato che la pistola apparteneva a suo padre, morto, e che non sapeva perché si trovava nel vano portaoggetti della sua auto. Aveva cercato di liberarsene perché aveva avuto paura quando ha visto la polizia.
Il giovane avvocato dovrà affrontare il processo e dimostrare la sua innocenza. La giustizia farà il suo corso e la verità verrà alla luce.