L’avvocato Carlo Taormina è stato protagonista di un’udienza del processo sul sodalizio criminale dedito alle aste giudiziarie ad Avellino. Durante il controesame del luogotenente dei carabinieri che ha effettuato le indagini, Taormina ha incalzato il militare in relazione al contenuto di alcune intercettazioni tra gli imputati, sostenendo che il testimone stesse dicendo il falso. Non sono mancati momenti di tensione tra il pubblico ministero, il difensore dell’imputato Gianluca Formisano, Taormina e il luogotenente.

Il militare ha ricostruito tutto il lavoro svolto in fase di indagini, confermando la conoscenza diretta tra tutti gli imputati finiti a processo. Il pubblico ministero ha parlato anche delle intercettazioni relative agli imputati Armando Aprile, Modestino Forte e Livia Forte, sostenendo che preferivano risolvere le questioni fuori dal Tribunale. Il luogotenente ha ribadito che tutto è partito da un’asta giudiziaria in cui Livia e Modestino Forte si erano fatti dare 25mila euro per fare in modo che la stessa andasse deserta.

Taormina ha poi lasciato un lungo post su Facebook in cui ha annunciato di essere costretto a presentare denuncia contro un esponente delle forze dell’ordine che avrebbe confermato il falso in aula, sostenendo che il suo assistito si è spartito una somma di denaro con i criminali, somma provento di un’asta truccata, contrariamente al vero. Ha chiesto al ministro Nordio di mandare gli ispettori al tribunale di Avellino.

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