Domani pomeriggio si terranno i funerali di Nicola Fusco, il giovane autista di 28 anni che è precipitato con il suo bus in una scarpata poco prima di Ravello. La sua salma è stata liberata dopo l’esame autoptico svoltosi presso il Ruggi di Salerno, che ha confermato la morte a causa delle fratture multiple e delle lesioni interne riportate nell’incidente.

Sono state formulate accuse di concorso di cause, cooperazione nel delitto colposo e omicidio colposo ai 17 indagati, mentre la società proprietaria del bus turistico è stata preconfigurata per la responsabilità amministrativa da reato per la presunta responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro. Anche il padre del ragazzo e una delle sue tre sorelle sono indagati per il ruolo di direttore tecnico nella società di famiglia. Gli altri 15 indagati sono tutti dirigenti, capi reparto e tecnici che si sono succeduti al settore strade della provincia dal 1990 ad oggi.

Le indagini si sviluppano su due livelli: il primo legato alla sicurezza stradale e l’altro alle condizioni del mezzo alla cui guida vi era il povero Nicola Fusco, ovvero un Mercedes Benz da 39 posti che aveva passato la revisione il 2 febbraio scorso e il cui contachilometri a quella data contava 820444 chilometri.

Sono stati notificati anche avvisi di accertamento tecnico per individuare eventuali malfunzionamenti o omessa manutenzione del bus. Tutto ciò avverrà previa rimozione del mezzo, che comporterà la chiusura della strada per circa dieci ore. Le operazioni di rimozione del bus precipitato si svolgeranno sotto la supervisione della procura di Salerno.

La morte di Nicola Fusco è stata una tragedia che ha coinvolto molte persone, ma è importante che vengano fatte tutte le indagini necessarie per capire cosa sia successo e perché, in modo da poter evitare simili tragedie in futuro.

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