La polizia penitenziaria ha scoperto cinque telefoni cellulari all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere. Tre smartphone e un microcellulare sono stati trovati nel reparto Volturno, mentre il quinto cellulare è stato scoperto in possesso di un detenuto che ha cercato di liberarsene gettandolo nel water. Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, ha evidenziato che il possesso di microcellulari è un problema comune a tutti gli istituti penitenziari. Capece ha sottolineato la necessità di dotare il personale del Corpo di polizia penitenziaria di apposite strumentazioni per contrastare questo fenomeno. Inoltre, ha proposto di riorganizzare le carceri, separando gli istituti di massima sicurezza da quelli di media sicurezza e custodia attenuata. Nei primi, ha proposto maggiore rigore e più controlli di polizia, anche attraverso l’utilizzo di tecnologia anti-drone. Nei secondi, invece, ha suggerito di fornire ai detenuti schede telefoniche da utilizzare liberamente, selezionando i numeri da contattare. Il problema del possesso di telefoni cellulari all’interno delle carceri è grave e richiede soluzioni efficaci e concrete.

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