Nuovo ritrovamento di telefoni cellulari all’interno del Reparto detentivo del carcere di Ariano Irpino. La Polizia Penitenziaria ha trovato tre telefoni, di cui due smartphone, durante una perquisizione, occultati in un buco nel muro. Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe ha denunciato la situazione, sottolineando che questi ritrovamenti di telefoni cellulari avvengono ogni giorno in tutti gli istituti penitenziari italiani.
Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, ha dichiarato che anche attraverso i pacchi postali destinati ai detenuti durante il periodo di COVID-19, si è tentato di far entrare i telefoni nelle carceri. La Polizia Penitenziaria è impegnata nel contrasto di questo nuovo fronte di illegalità, che sta creando grosse difficoltà al sistema.
Capece ha denunciato l’ipergarantismo nelle carceri, dove ai detenuti è stato praticamente permesso di auto gestirsi con provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, con detenuti fuori dalle celle pressoché tutto il giorno a non fare nulla nei corridoi delle Sezioni. Queste sono anche le conseguenze di una politica penitenziaria che invece di punire, sia sotto il profilo disciplinare che penale, i detenuti violenti, non assume severi provvedimenti.
La situazione è preoccupante e richiede azioni immediate per contrastare il contrabbando di telefoni cellulari nelle carceri. La Polizia Penitenziaria deve agire con maggiore determinazione per evitare che i detenuti utilizzino i telefoni per organizzare attività illegali e pericolose. È necessario che il sistema carcerario sia riformato per garantire la sicurezza di tutti i cittadini e per evitare che i detenuti continuino a commettere reati anche all’interno delle mura delle carceri.