Sei persone sono state arrestate dai Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine aggravate dall’uso di armi, commesse con la tecnica del cosiddetto “filo inverso”. Questa tecnica prevede una fase preliminare in cui gli imprenditori, i commercianti o gli agenti di commercio sono individuati e poi pedinati per calendarizzare i giorni in cui effettuano il versamento di denaro presso l’istituto di credito. Infine, la fase esecutiva consiste nell’aggredire la vittima con azioni repentine e con l’uso di armi da fuoco, prima che depositi il denaro o consegni i preziosi.
Le indagini hanno consentito di identificare i componenti del sodalizio e gli autori di due rapine aggravate compiute con tale modalità, grazie al monitoraggio dei veicoli in loro possesso tramite sistema di localizzazione GPS, alle attività di intercettazione ambientale e ai servizi di osservazione e pedinamento svolti dalla polizia giudiziaria sulla scorta delle denunce e delle sommarie informazioni delle persone offese. Le rapine sono state commesse a Casoria il 13 aprile scorso e il 26 aprile, ai danni di un agente commercio e di un imprenditore, rispettivamente.
Attraverso l’ausilio di intercettazioni ambientali è stato possibile cogliere i dialoghi degli indagati proprio nei momenti immediatamente antecedenti alle rapine, nei quali, gli stessi si scambiavano informazioni sulla collocazione della vittima, su cosa la stessa avesse con sé e su dove avesse collocato lo zaino contenente il denaro contante ovvero i preziosi. In seguito all’analisi delle denunce e delle sommarie informazioni resa dalle persone offese, si è accertato che – in entrambi gli episodi – gli indagati portavano illegalmente con sé armi, utilizzate nelle rispettive rapine.
Le indagini hanno anche permesso di scoprire la progettazione e le fasi preparatorie di una rapina pianificata per il giorno 28 aprile nel Comune di Volla ai danni di un commerciante di generi alimentari, che iniziavano a monitorare seguendo tutti i suoi spostamenti, scambiandosi informazioni sulla strada percorsa dalla vittima e sulle relative soste. La rapina, tuttavia, non andava a buon fine perché la vittima, dopo aver effettuato una sosta controllata a vista dai sodali, seguiva una strada diversa da quella ipotizzata dai sodali.
Le indagini hanno anche permesso di scoprire la progettazione di una rapina milionaria da eseguirsi in Belgio con la collaborazione di un basista in Romania, insediato nella città di Bucarest. I sodali avevano acquistato presso un laboratorio teatrale quattro speciali maschere in silicone, del valore di circa 500 euro ciascuna, che consentono di attribuire in modo realistico a chi le indossa i tratti somatici di una persona diversa.
In conclusione, le indagini dei Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli sono state fondamentali per smantellare questa banda di rapinatori che utilizzava tecniche sofisticate per commettere i loro crimini. Grazie alla loro attività, sono stati arrestati sei individui e sventate altre rapine in programma.