Il carcere di Salerno è stato al centro di un blitz che ha portato all’arresto di 76 persone, di cui 53 raggiunti da misura cautelare. Una delle piazze di spaccio più lucrose si trovava all’interno del carcere, con prezzi alle stelle. Per acquistare 0,2 grammi di hashish occorrevano 100 euro, lo stesso prezzo per 0,2 grammi di crack. La cocaina venduta dai pusher interni al carcere arrivava a costare 150 euro ogni mezzo grammo, un giro d’affari notevole che aveva costretto molti assuntori a diventare spacciatori.

Ma non solo droga, anche i telefoni cellulari erano oggetto di traffico illegale all’interno del carcere. Un mini cellulare che alloggia due sim dal costo di circa 30 euro veniva venduto a 9,90 euro, con il costo di attivazione e ricarica che poteva arrivare a cinquanta euro. Tuttavia, ai detenuti venivano chiesti tra i 200 e i 300 euro a cellulare, ovviamente illegalmente entrato. L’organizzazione riconosceva una provvigione a chi faceva entrare la droga o i telefoni in carcere, e ci sono stati anche rifiuti di compensi di 1.200 euro.

Nonostante la gravità dei fatti, non sono stati coinvolti agenti della polizia penitenziaria, ad eccezione di uno che ha subito una proposta di corruzione e l’ha denunciata. La piazza di spaccio nel carcere di Fuorni è stata raccontata agli inquirenti dal collaboratore Giacomo De Risi e dalle dichiarazioni di altri detenuti. Un giro d’affari che ha visto molti assuntori diventare spacciatori, e che ha portato all’arresto di numerose persone.

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