Il nuovo Capo della Polizia, Vittorio Pisani, è stato accolto a Napoli con un caloroso applauso, cori d’incitamento e occhi lucidi. La sua prima uscita pubblica da Capo della Polizia di Stato è stata dedicata al ricordo di uno dei tanti poliziotti che se ne sono andati via troppo presto: Mario Bignone. La sala riunioni della Squadra Mobile di Napoli è stata intitolata alla sua memoria.
Durante la cerimonia di intitolazione, Pisani ha ricordato lo spessore professionale e umano di Bignone. Con lui ha condiviso molte operazioni di polizia e catture di pericolosi latitanti, anche all’estero. In particolare, ha raccontato l’operazione che portò alla cattura di Pietro Licciardi, boss della Masseria Cardone, che si nascondeva in un albergo di periferia. Bignone, da solo, portò a conclusione l’operazione che fece scattare le manette ai polsi della primula rossa. Pisani ha sottolineato come Bignone sia stato un poliziotto splendido, dedito al servizio in maniera encomiabile.
La moglie di Bignone, presente alla cerimonia, ha letto una commovente lettera dedicata al marito e ha rivolto i suoi sentiti ringraziamenti sia al Capo della Polizia, sia al questore, per la dedica della sala negli uffici di via Medina.
Il questore Alessandro Giuliano ha voluto dedicare l’intitolazione della sala riunioni della Squadra Mobile partenopea alla memoria di Bignone. Era un poliziotto che è sempre stato in prima linea nella lotta alla criminalità e che ha inferto importanti colpi sia alla camorra napoletana, sia a Cosa Nostra siciliana. Giuliano ha sottolineato che Bignone era un figlio della città di Napoli e che la targa che campeggia fuori dalla sala riunioni sarà da esempio per le giovani generazioni di investigatori di via Medina.
La cerimonia è stata un momento di grande commozione e di grande riconoscimento per un poliziotto che ha dedicato la sua vita al servizio della comunità e della giustizia. La sala riunioni della Squadra Mobile di Napoli porterà per sempre il nome di Mario Bignone, un poliziotto che ha saputo fare il proprio dovere lavorando in silenzio, spesso nell’ombra, ottenendo risultati importantissimi.