La squadra mobile di Caserta ha portato avanti un’importante operazione che ha portato all’arresto di un uomo albanese di 33 anni e una donna moldava di 35, entrambi residenti nella provincia di Caserta. I due sono stati accusati dei reati di tratta di esseri umani trasnazionale, riduzione in schiavitù ed estorsione. Secondo le indagini, gli indagati reclutavano giovani ragazze provenienti dalla Moldavia, le segregavano in immobili nella provincia di Caserta e le costringevano a prostituirsi.

L’indagine è partita dalle denunce di alcune vittime che sono riuscite a sottrarsi agli aguzzini. Grazie alle testimonianze raccolte, è stato dimostrato che gli indagati, dal settembre 2019 al gennaio 2023, avevano reclutato almeno 4 giovani ragazze, conducendole in Italia con l’inganno, attraverso una finta offerta di lavoro come cameriera, promettendo anche di sostenere le spese del viaggio. Tuttavia, una volta giunte a Caserta, le vittime si sono accorte che l’offerta di lavoro era inesistente.

Gli indagati, inoltre, pretendevano l’immediata restituzione della somma di denaro sborsata e, al rifiuto delle donne che non avevano la disponibilità economica, le costringevano con violenza e minacce a prostituirsi per strada. Le vittime venivano private del passaporto, segregate in casa e costrette a indossare determinati capi di abbigliamento. Inoltre, gli indagati si impossessavano del denaro guadagnato dalle ragazze e le facevano oggetto di pestaggi e continue intimidazioni.

I due arrestati si trovano ora in carcere a Santa Maria Capua Vetere e Pozzuoli. Questa operazione è un importante passo avanti nella lotta contro la tratta di esseri umani e dimostra l’importanza della collaborazione tra le forze dell’ordine e le vittime che denunciano. È fondamentale continuare a lavorare per smantellare queste organizzazioni criminali e proteggere le persone vulnerabili che cadono nelle loro mani.

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