Una 33enne di Caudina è stata chiamata in causa da una indagine su fatti che si sarebbero verificati ad Airola tra aprile ed ottobre del 2017. La donna è accusata di truffa e falso per aver allegato un certificato di servizio apparentemente sottoscritto dal dirigente dell’istituto professionale paritario Artusi di Airola in cui si attestava l’espletamento, tra il 10 ottobre del 2014 e il 30 giugno del 2017, del servizio come docente di ricevimento. Tuttavia, si è poi scoperto che il certificato era contraffatto e che la donna aveva ottenuto un ingiusto profitto di 9.400 euro. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio, ma il gup Vincenzo Landolfi ha ammesso l’istanza di messa alla prova avanzata dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Isidoro Taddeo, che prevede la sospensione del procedimento. Il piano che la donna dovrà seguire sarà pronto il 10 ottobre, quando sarà preparato dall’Ufficio esecuzioni penali.

Articolo precedenteLa rissa per una moneta da un euro: condannato a sei anni per tentato omicidio un uomo di Castelvenere
Articolo successivoMisteriosa scomparsa di Giulia Tramontano a Milano

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui