La Direzione Investigativa Antimafia (Dia) ha eseguito un provvedimento di confisca definitiva di beni immobili, disponibilità finanziarie e quote societarie nei confronti di un imprenditore operante nel settore della raccolta, del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti. Tale provvedimento è stato emesso dalla Corte di Cassazione, a seguito di un sequestro preventivo effettuato dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere. L’imprenditore, ritenuto contiguo ai clan attivi sul territorio di Mondragone, in provincia di Caserta, è stato condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.

La confisca riguarda 5 società operanti nel settore edilizio, della raccolta e dello smaltimento di rifiuti e della gestione di aree ed attività commerciali, 7 beni immobili, 3 beni mobili registrati e 2 rapporti finanziari, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro. L’imprenditore, individuato come espressione imprenditoriale dei clan mondragonesi, avrebbe gestito il business della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti a loro favore.

Le indagini della Dia hanno permesso di ricostruire il profilo criminale dell’imprenditore, che risale agli anni ’80. La confisca definitiva dei beni rappresenta un importante passo nella lotta alla criminalità organizzata e alla sua infiltrazione nel mondo dell’imprenditoria. Si auspica che tali provvedimenti possano rappresentare un deterrente per coloro che, purtroppo, scelgono di collaborare con le organizzazioni criminali.

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