La Camera Penale di Santa Maria Capua Vetere si è riunita oggi sotto la presidenza di Francesco Petrillo per esprimere la propria contrarietà alla calendarizzazione in due udienze settimanali del maxi-processo per le violenze ai detenuti avvenute il 6 aprile 2020 nel carcere sammaritano. Il presidente del collegio di Corte d’Assise Roberto Donatiello ha deciso di stabilire un cronoprogramma che dovrebbe partire a giugno. Il processo vede come imputati 105 tra agenti, funzionari del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e medici dell’Asl di Caserta. Le due udienze settimanali sono ritenute necessarie per evitare che il processo si concluda in un tempo maggiore ai tre anni previsti dalla riforma Cartabia e per evitare che vadano in prescrizione alcuni reati come le lesioni o il falso materiale.

Tuttavia, gli avvocati difensori hanno sottolineato il diritto di difesa che va garantito a tutti i costi, specie in un processo così ampio e complicato che, peraltro, non ha imputati detenuti. Con un’udienza a settimana, si rischia di finire per il 2027-2028, visto che ci sono oltre trecento testimoni da ascoltare con più di 200 avvocati difensori. Inoltre, gli avvocati difensori potrebbero avere difficoltà a organizzare la difesa dopo ogni udienza, per cui due date settimanali non sarebbero sufficienti per garantire una difesa efficace.

L’avvocato Petrillo ha dichiarato che comprende la complessità e anche l’unicità di questo processo, ma non si può sacrificare il diritto di difesa degli imputati sull’altare della celerità. La Camera Penale di Santa Maria Capua Vetere invierà un documento al presidente della Corte d’Assise Donatiello per fargli capire le ragioni della propria contrarietà alla calendarizzazione in due udienze settimanali del maxi-processo per le violenze ai detenuti avvenute il 6 aprile 2020 nel carcere sammaritano.

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