Avvocati contro la doppia udienza settimanale del maxi processo per le torture avvenute al carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020

Il processo per le torture avvenute al carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020, che vede coinvolti 105 imputati, sta suscitando molte preoccupazioni tra gli avvocati difensori. La Camera Penale di Santa Maria Capua Vetere, riunitasi oggi col presidente Francesco Petrillo, ha espresso all’unanimità la propria contrarietà alla calendarizzazione delle due udienze settimanali, che dovrebbero partire da giugno.

Le due udienze settimanali sono ritenute quasi una necessità per evitare che il processo si concluda in un tempo maggiore ai tre anni previsti dalla riforma Cartabia, e per evitare che vadano in prescrizione alcuni reati come le lesioni o il falso materiale, che riguardano metà dei 105 imputati. Con un’udienza a settimana, però, si rischia di finire per il 2027-2028.

Per gli avvocati difensori, entra in gioco il diritto di difesa, che va garantito a tutti i costi, specie in un processo così ampio e complicato, che peraltro non ha imputati detenuti, per cui si incrocerebbe con quei processi con imputati detenuti, in cui sono impegnati i medesimi avvocati, che hanno la priorità di trattazione.

L’avvocato Petrillo ha dichiarato: “Comprendiamo la complessità e anche l’unicità di questo processo, ma non possiamo sacrificare il diritto di difesa degli imputati sull’altare della celerità. Dopo ogni udienza c’è bisogno di qualche giorno per poter organizzare la difesa, per cui due date settimanali non ci permetterebbero di garantire una difesa efficace. Invieremo un documento al presidente della Corte d’Assise Donatiello per fargli capire le nostre ragioni”.

In ogni caso, si tratta di un processo molto importante e delicato, che richiede grande attenzione e serietà da parte di tutti i soggetti coinvolti. La giustizia deve fare il suo corso, ma senza mai dimenticare i diritti dei singoli imputati.

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