La Nato ha deciso di dispiegare altri 700 militari in Kosovo, dove si sono verificati recentemente tensioni e incidenti che hanno causato il ferimento di 30 soldati di Kfor, tra cui 11 italiani. Il segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg ha annunciato la decisione alla vigilia di una riunione dei ministri degli Esteri della Nato a Oslo. La decisione è stata presa per assicurare che la Kfor abbia la capacità necessaria per mantenere la sicurezza in linea con il mandato del Consiglio di Sicurezza Onu. L’ammiraglio Stuart B. Munsch, a capo del Comando Interforze Alleato di Napoli, ha lodato la Kfor per la sua azione rapida, contenuta e professionale nel mettere fine ai disordini e salvare vite.
Tuttavia, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha esortato l’Occidente a “smettere di incolpare” i serbi per gli incidenti in Kosovo e di non provocare Belgrado. Secondo la portavoce, le forze della missione Nato hanno dimostrato mancanza di professionalità nell’affrontare la situazione e sono diventate una fonte di violenza inutile e di escalation. Zakharova ha sottolineato la necessità di “passi risoluti” per una de-escalation tra serbi e kosovari, invece di “mezze misure” come l’idea degli americani di trasferire i nuovi sindaci dai municipi ad altre strutture.
La situazione in Kosovo resta dunque delicata e richiede l’intervento della comunità internazionale per garantire la sicurezza e la stabilità nella regione.