Un giovane di 16 anni di Cercola, vicino a Napoli, è stato condannato per molestie online ai danni di una ragazza minorenne. Dopo aver confessato il suo crimine e chiesto scusa in tribunale, è stato messo alla prova anziché essere condannato a un carcere quasi certo. Dopo un anno di programma di recupero, il giudice ha dichiarato estinto il reato.

La vittima era una ragazza di 15 anni che è stata adescata dal minore attraverso un gruppo whatsapp. Dopo aver affermato di conoscerla già, il giovane ha iniziato a chiedere alla ragazza di inviargli foto intime. Quando la ragazza ha rifiutato, il minore ha minacciato di diffondere altre immagini compromettenti di cui diceva di essere in possesso. Non avendo ottenuto alcun risultato, ha postato il numero della vittima sul sito internet “Bakeca incontri”, apponendo la sua foto di profilo su whatsapp con sotto la scritta: «Chiamami per fissare prezzo».

La ragazza ha denunciato il minore dopo aver ricevuto numerose chiamate di disturbo da parte di ignoti. Durante il processo, il minore ha confessato, spiegando di trovarsi in un periodo difficile della sua vita durante il quale era particolarmente confuso e si lasciava trasportare da persone adulte mal intenzionate. Il suo avvocato, Gennaro Caracciolo, ha chiesto al giudice l’ammissione del minore ad un programma di recupero con la messa alla prova; il magistrato ha accolto la richiesta e al termine del periodo di prova, ha accertato che il recupero era andato bene e ha dichiarato estinto il reato.

La vicenda è un esempio di come la giustizia possa essere equa e giusta nei confronti dei minori che commettono reati. Il programma di recupero ha permesso al minore di riscattarsi e di evitare una condanna al carcere, dando una seconda possibilità per il suo futuro. Tuttavia, è importante ricordare che le molestie online sono un reato grave e che è necessario prenderle sul serio per proteggere le vittime e prevenire futuri crimini.

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