Un mistero avvolge le armi utilizzate durante l’agguato avvenuto la notte del 23 maggio a Santa Anastasia. Durante il raid, due giovani avrebbero impugnato una pistola e una mitragliatrice, ferendo gravemente una bambina di dieci anni. Tuttavia, le armi utilizzate non sono state ancora ritrovate, dando adito a diverse ipotesi. Si pensa che qualcuno abbia aiutato i due indagati, fornendo loro le armi e poi facendole sparire dopo l’agguato. La Procura di Napoli ha quindi ipotizzato l’aggravante mafiosa nei confronti dei due indagati e sta cercando i complici, i mandanti e i custodi delle armi. Nel frattempo, la bambina ferita è stata dimessa dall’ospedale dopo essere stata operata due volte per l’estrazione di un proiettile dal cranio. La comunità di Pollena Trocchia, dove vive la bambina, è ancora scossa per l’ennesimo episodio di violenza che ha colpito un bambino.

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