Il carcere di Avellino continua ad essere teatro di episodi di violenza e tensione. L’ultimo è avvenuto quando un detenuto egiziano ha tentato di aggredire la psicologa con una lametta. Fortunatamente, gli agenti di polizia penitenziaria sono intervenuti tempestivamente e hanno evitato conseguenze per la professionista. La vicesegretario regionale per la Campania del Sindacato autonomo polizia penitenziaria, Marianna Argenio, ha spiegato che le motivazioni dell’insano gesto sembrerebbero riconducibili al mancato trasferimento richiesto dal detenuto. Tuttavia, la situazione di emergenza che si sta vivendo nella casa circondariale di Avellino preoccupa fortemente il personale della polizia penitenziaria. Infatti, nel corso delle ultime settimane si sono verificati diversi episodi di violenza, come quando un detenuto ha impugnato un estintore minacciando gli agenti o quando un altro ha colpito con una testata un poliziotto provocandogli la frattura del naso. Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, ha sollecitato l’applicazione di restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi, incluso l’utilizzo del taser o di altri strumenti utili a difendersi dalla violenza dei delinquenti. La situazione è così grave che il garante regionale per i diritti dei detenuti Samuele Ciambriello ha fotografato la realtà carceraria della provincia e ha evidenziato una serie di criticità delle strutture presenti sul territorio irpino. Nel secondo semestre del 2022, si sono verificati complessivamente 550 eventi critici a fronte dei 1.262 registrati nel primo semestre dello scorso anno. Gli atti di autolesionismo sono stati numerosi, mentre i tentativi di suicidio sono stati nove. Sul fronte delle attività trattamentali, la direttrice Felaco e il garante provinciale, Carlo Mele, stanno mettendo in piedi una serie di progetti al fine di impegnare le giornate dei reclusi e prevenire eventi critici. Tuttavia, la situazione rimane difficile e preoccupante.
