Giulia Tramontano, una giovane donna di 29 anni incinta al settimo mese, è stata uccisa dal suo compagno Alessandro Impagnatiello una settimana fa a Senago. La sorella di Giulia, Chiara Tramontano, ha riferito ai carabinieri della stazione di Senago che la vittima sapeva della relazione del suo compagno con un’altra donna già dal mese di gennaio.

Le due sorelle erano molto legate, nonostante la distanza che le separava da cinque anni. Chiara non approvava la relazione di Giulia con Impagnatiello e aveva espresso le sue perplessità alla sorella. Giulia, a sua volta, aveva confessato alla famiglia delle problematiche sentimentali con il compagno, che spesso era assente per lavoro e la lasciava sola a casa.

La situazione si era aggravata quando Giulia aveva scoperto che Alessandro aveva un’altra relazione sentimentale con un’altra ragazza. La giovane aveva deciso di lasciare temporaneamente la casa di Senago e trascorrere del tempo con la famiglia nella casa di Sant’Antimo. Tuttavia, Giulia era tornata a vivere con il compagno nel Milanese e aveva deciso di fare una vacanza con lui a Ibiza.

La relazione tra le due sorelle si era raffreddata a causa di questo viaggio, ma si erano riavvicinate quando si erano ritrovate insieme a casa dei genitori. Tuttavia, domenica scorsa, Giulia aveva smesso di rispondere ai messaggi e alle telefonate. Era stata uccisa la sera prima da Alessandro.

La vicenda di Giulia Tramontano è un triste esempio di violenza domestica e femminicidio. È importante sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi e promuovere una cultura del rispetto e dell’uguaglianza di genere. Nessuna donna dovrebbe mai subire violenza o essere costretta a vivere in una relazione insana e pericolosa. È nostro dovere come società proteggere le donne e garantire loro un futuro libero e sereno.

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