Un pullman della Flixbus, partito da Lecce e diretto a Roma Tiburtina, è finito in una scarpata causando il ferimento di 14 persone, di cui tre gravi. I passeggeri che non hanno avuto bisogno di cure mediche sono stati ospitati nella palestra comunale di Grottaminarda. La dinamica dell’incidente è ancora in fase di indagine da parte della Polizia Stradale, ma sembra che a causa di un incidente tra tre auto, il pullman si sia trovato di fronte a due auto ferme a causa di un tamponamento. Il conducente del bus ha cercato di evitare l’incidente sterzando a sinistra, ma è finito nella scarpata. Altre tre auto sono finite contro le auto ferme al centro della carreggiata.
Laura, una dei passeggeri a bordo del bus, ha descritto l’incidente come uno schianto tremendo che li ha portati tutti nella scarpata. Fortunatamente, il pullman è rimasto quasi sospeso e sono riusciti ad uscire strisciando pancia a terra. Siria, una giovane diretta a Roma per sottoporsi ad un’operazione, occupava il primo posto del bus insieme alla madre Antonietta e al fratello. L’autista ha lanciato un grido e ha virato verso sinistra finendo sul guardrail. C’è stato un testa coda prima di travolgere un’auto ferma sulla carreggiata per poi finire nella scarpata. La giovane è stata applicata un collare, mentre la madre e il fratello hanno rimediato lievi contusioni.
L’incidente di oggi sulla A16 ha richiamato alla memoria la strage del bus del 28 luglio 2013, che causò la morte di quaranta persone originarie di Pozzuoli. Il pullman precipitò dal viadotto “Acqualonga” dell’A16 Napoli-Canosa, nel territorio del comune di Monteforte Irpino, in provincia di Avellino. La più grave tragedia autostradale italiana si verificò a causa di un guasto che avrebbe disattivato l’impianto frenante del bus mentre stava percorrendo in discesa il tratto autostradale. Trentotto persone morirono sul colpo e dieci furono i superstiti. Da allora i comuni di Pozzuoli e Monteforte Irpino sono gemellati.